Carissimi,
ho letto con interesse e partecipazione i vostri commenti, mai banali, spesso costruttivi e vi ringrazio per questo. Quello che ho colto dalle vostre parole è l'approvazione per l'iniziativa con la riserva, espressa di alcuni di voi, di non snaturate quelle che sono le tradizioni e lo storico di via Ravecca, una strada che rappresenta per molti di voi il ricordo di un passato importante. Terrò sicuramente presente questi desideri perchè mantenere memoria del passato è un punto di forza in una città che per sua natura non vuole omologarsi alle altre. Vi chiedo quindi ancora un aiuto. Io, come già avrete capito, non sono nata qui, pertanto non posso ricordare....sapete dirmi quali sono stati i negozi più caratteristici del passato e dove erano? Si potrebbe (se e dove è possibile) riprodurli nel rispetto di una tradizione che nessuno vuole cancellare. Ancora Grazie.
Emanuela
Io non ricordo quasi nulla dei vecchi negozi e poi anche io arrivai a fine anni '80 e ora manco da 15..mi dispiace non poter essere d'aiuto.
Una cosa vorrei aggiungere anche se l'idea dovrà essere degli artisti che eseguiranno i disegni. A me piace l'idea di vedere in quelle saracinesche disegnata una piccola finestrella o anche uno squarcio nel metallo, un fessura da cui poter vedere dentro quello che vorremmo che ci fosse tipo lo sclapolino intendo al suo lavoro eccetera eccetera......rimarebbe la dignitosa e popolare povertà della saracinesca e il disegno un regalo meritato spero fra un pò di venire a ge e gustarmi il lavoro che farete..in bocca al lupo!!!
Scritto da: Luca | 21/12/10 a 09:12
Sei ancora in tempo a chiedere ai vecchi della zona 60/70 e oltre, è un ottima idea la tua di salvare i ricordi.
Sorrido al ricordo che si incomincia a sbiadire per la lontananza, i vecchi negozi che ricorderanno Ravecca sono Manzini si trovava nel primo palazzo di Ravecca a sinistra proprio nel centro e subito dopo un negozio di farinata che faceva angolo con il vicolo, qianta farinata mangiai e come era buonaaaaa, nel palazzo di fronte (quello ricostruito) vi era un ostaia e un macellaio, subito dopo via cuccagna il primo negozio era un fornaio, una focaccia favolosa, tutte le mattine la compravo per portarla a scuola, di fronte vi era un altro macellaio, il mio ricordo si sposta avanti dove si allarga la via, a sinistra un salumiere con le vasche dello stoccafisso, dopo il portone la drogheria della scia Maria, sopranominata a scia scureggia poi nuovamente una farinata (credo la zia del ragazzo che cè (lo spero!) adesso) di fronte attaccato alle torri vi era il baretto, un fruttivendolo e un pescivendolo,ritornando sulla sinistra dopo l'archivolto vi era un grande macellaio e prima del tabacchino vi era il lotto (sempre pieno) ora quel locale fa parte del tabacchino, questi sono i miei ricordi, ma se interpelli mia cugina si ricorderà qualcosa di più (abita sul pontino)
Ricordo anche il famoso mercato di sarzano che arrivava fino a S. Croce, ricordo le partite di pallone in piazza e i ragazzini piccoli che aspettava giù nel carruggio per rilanciarlo su quando cadeva, la latteria che vi era sull'angolo dello stradone, il cinema in sarzano, suor Carla dell'asilo e anche Don Bagnasco (oggi cardinale)
Tutti ricordi che non dimenticherò mai.
La mia età? 62 anni
vi seguo sempre Grazie di tutto
MariaGiovanna
Scritto da: Maria Giovanna | 06/02/11 a 02:19
cara Maria Giovanna se vai su "youtube" e cerchi il breve filmato "a cheullia la gente di piazza Sarzano 1960" penso che ti commuoverai e non poco...
Scritto da: sadik | 07/02/11 a 07:18
...i tempi per la messa in corsa di questa iniziativa non saranno brevi, lo avevo previsto, ma vi terrò aggiornata sulle evoluzioni del progetto.
Scritto da: emanuela | 07/02/11 a 09:48
Ringrazio SADIK, chiunque tu sia, giovane o meno, o pianto nel rivedere gente che conoscevo, ho sorriso nel rivedere Badan (il materassaio), ricordo quel giorno, era domenica.
Grazie di cuore per questa emozione.GRAZIE
Mariagiovanna
Scritto da: Maria Giovanna | 08/02/11 a 23:56
...sono giusto tuo coetaneo cara M.G., quindi immarcescibilmente giovane!
Scritto da: sadik | 12/02/11 a 13:13
Dal '57 al '73 abitavo in via Santa Croce e ho lavorato sino a 30 anni in Stradone Sant'Agostino nella bottega di idraulico che esercitava mio Padre, il mio percorso di tutti i giorni era tra questi due siti; passavo davanti al Bar della Sig. Gina coadiuvata dalla vecchia mamma Angiolina, subito dopo l'archivolto di San Silvestro che portava in Santa Maria in Passione, di fronte, in piazza Santa Croce il negozio di alimentari, in piazza Santa Croce un'officina meccanica e un artigiano di argenatura e indoratura. Sulla destra, in piazza Sarzano l'asilo infantile gestito da suore e sui due angoli di Sarzano con sant'Agostino un bar e un parrucchiere con le poltrone sgualcite.
I personaggi dello Stradone erano l'antiquario Schenone, il vetraio Marenco, il negoziante di commestibili Picasso e mio padre, u lattune, Poggi.
Ancora qualche figlio o nipote è rimasto a tenere gli stessi negozi ed ogni tanto quando posso ci vado.
Lascio la mia mail se qualcuno vuol scambiare quattro chiacchere sull'argomento: [email protected]
la mia età 65 anni
Scritto da: Mario Poggi | 17/02/11 a 23:37
Quando rileggi quello che hai scritto, ti rendi conto di aver tralasciato qualcosa, le scuole medie le ho fatte all'ist. Piccardo in via Jacopo Ruffini ed immacabilmente quando trasitavo in piazza Sarzano per tornare a casa trovavo qualche "battusu" che mi prendeva in giro e siccome non lo tolleravo immancabilmente finiva in rissa.
Così quando andavo qualche domenica al cinema parrocchiale in piazza Sarzano.
La Signora Gina del bar in Santa Croce era sorella della Sig. Maria del negozio in Ravecca e l'Angiolina la mamma di entrambe.
Un ricordo particolare per Vitturin che aveva un chioschetto da fiorista di fronte ai banchi del mercato in piazza Sarzano.
Era omosessuale ma con un cuore grandissimo e stimato da tutti.
Fece una fine tragica ed i responsabili non mi risulta che fossero mai stati individuati.
La signora Maria Giovanna ha dimenticato che in fondo a Ravecca c'era un trippaio ( u Pelle) e dall'altro lato c'era Torre il salumiere.
In Santa Croce, di fronte al mio portone c'era Genoalamp fabbrica di lampadari adesso trasferita in carignano.
Scritto da: Mario Poggi | 18/02/11 a 20:01
Che passioni nascevano nei miei carruggi!
Un giorno, verso metà degli anni 60 lessi un manifesto che mi colpì particolarmente, esortava a non votare per nessuno, nemmeno per il P.C.I. considerato revisionista, e ad annullare la scheda con frasi rivoluzionarie. Con la mia voglia di ribellione al sistema propria dell'età giovanile andai subito a trovare la sede di questi nuovi rivoluzionari. Era in piazza Cavour, dalla finestra una foto di Mao ed una grande bandiera rossa con falce e martello.
Non avevo le idee molto chiare ma mi attirava la lotta contro il sistema che secondo me era di classe a favore delle classi priviligiate.
Quando cominciai a conoscere meglio i militanti fui profondamente deluso, capii che in gran parte erano fuoriusciti dal P.C.I. ove non erano riusciti ad imporsi, con la malcelata voglia di essere a capo di un qualche cosa che non capivano bene cosa fosse.
Infatti dopo poco essere costituito il partio effettò una scissione e le due fazioni si davano dei fascisti l'un l'altro.
Naturalmente me ne allontanai ma non riuscivo a non far politica, sia pure senza far parte di organizzazioni ma dando la mia disponibilità alle rivedincazioni che nascevano dalla gente meno privilegiata.
Ricordo la lotta durissima che fu ingaggiata dalla gente del centro storico contro la demolizione di via Madre di Dio e nottetempo della casa di Paganini.
Non vi è mai capitato qualche turista che chiedeva dove si trova?
A me parecchie volte e dover dire che è stata demolita mi faceva vergognare di essere italiano.
E' molto significativa la colonna infame posta accanto al retro della Chiesa di Sant'Agostino in via Ravecca alla stregua dei nostri antichi padri a monito delle future generazioni.
Scritto da: Mario Poggi | 18/02/11 a 22:58
POGGI?
siiiiiiiii l'idraulico che tirava fuori la gente dai guai, gli bastava solo uno sguardo per capire dove era il danno, nel 1985 ben tre muratori fecero passare mio padre per un vecchio che non ragionava, arrivò Poggi, uno sguardo e sistemò tutto.
Ciao Mario ti scrivo privatamente.
Scritto da: mariagiovanna | 26/02/11 a 20:57
Cara Maria Giovanna, ti ringrazio per aver ricordato mio padre, è mancato nel 2002 e mi ha lasciato un grande vuoto. Da lui ho imparato sopratutto ad essere onesto, me lo ha insegnato senza sermoni o imposizioni ma con l'esempio.
Il suo credo era il lavoro (onesto) e la sua famiglia. Non l'ho mai sentito lamentarsi di nulla ed era sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno.
Ciao e grazie ancora
Scritto da: Mario Poggi | 27/02/11 a 00:39
Volevo segnalare che hanno da poco fatto una cosa simile praticamente tutti i locali di Via San Bernardo
Scritto da: MacLucky | 14/06/11 a 00:24
l'ho vista...mi piace.
Scritto da: Emanuela | 14/06/11 a 20:22