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21/10/08

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Luca

Postiamo ragazzi, dai!

Antonella Gozzi

Mio papa' Gian franco ha vissuto all'eta' di 7anni questa tragedia. E' sopravvissuto grazie alla forza dell'amore di sua madre, mia nonna Rosa che lo ha tenuto sollevato in braccio per evitargli il soffocamento. Purtroppo lei, sua sorella e mia zia Giuliana di 12anni non ce l'hanno fatta. Pochissime altre persone si sono salvate. La domanda che rivolgo a me stessa e': perche' la galleria era chiusa? Come puo' essere successo? Domande a cui non ho risposta. Tragedie come queste segnano la vita di chi vi sopravvive e dei loro figli per sempre. La mia famiglia apprezza che il quartiere, la citta' ricordi con questa commemorazione. Mi auguro che anche le generazioni futuri non dimentichino, affinche' ricordino che la guerra porta atrocita' e morte.

Eugenio

Ciao Antonella, da quanto ho potuto documentarmi, il disastro non si è verificato perché la galleria era chiusa, ma perché una gran moltitudine di persone si è accalcata all'ingresso del percorso che portava alla galleria (presso Porta Soprana), alcuni sono caduti determinando la caduta di altri, come in un tragico domino; la folla ha calpestato i caduti e insomma il panico ha fatto il resto. Un pensiero affettuoso per tutti coloro che morirono nella tragedia della Galleria delle Grazie. sarebbe bello che il Comune scoprisse una targa a ricordo di questi defunti all'interno della stazione della metro di Sarzano (oggi la galleria delle grazie è utilizzata dalla nostra metropolitana)

Sandro

Cara Antonella, mi faccio partecipe del tuo dolore di allora e di oggi nel ricordarlo e vorrei risolvere il tuo quesito del ."Come può essere successo?". Te lo spiego io che, purtroppo data la mia età, ho vissuto quella tragedia come, diciamo cronista attento di quei tempi. È accaduto poiché era invalsa l'abitudine nella gente di soffermarsi all'ingresso di questi sbocchi artificiali del lungo
serpente sotterraneo, finché non iniziava il bombardamento. Devi sapere anche che tutte queste aperture presentavano dei ripidissimo scaloni ovviamente per poter azzerare il notevole dislivello tra il piano della galleria e il piano stradale, quindi ecco la strage di quella notte, sfiorata però non so quante volte. Per questo motivo pattuglie di soldati dell'esercito tedesco venivano stanziati ad ogni allarme sulle aperture più pericolose, e molte volte ce la facevano a convincere la gente a scendere giù nel fondo, quella volta non riuscirono, anche con l'intimazione di raffiche d'arma da fuoco sparate in aria, proprio appena giunto il rumore dei bombardieri. Così andarono le cose, cara Antonella: nessuna porta era chiusa. Vai al mio blog e forse saprai di più anche come viveva la gente in piazza Sarzano, Via del Colle, Passo delle Murette, Via Madre di Dio, Via della Marina, con le tradizioni di allora (1935-1943 circa). Il blog è "millydeibagnicarlino.blogspot.com" e questo vale per tutti quelli che desiderano conoscere una parte delle nostre radici. Ti saluto caramente.
p.s. da quel che dice Eugenio vorrei aggiungere che andrò a verificare se hanno rimosso la lapide posta proprio in Porta Soprana in memoria del luttuoso fatto (non si sa mai visto che ci sono stati maghi che hanno fatto sparire la Casa di Paganini!).

maria rosa lanzoni

grazie per le bellissme testimonianze, anche io ho dei familiari che rimasero vittime della tragica vicenda delle Grazie, ma vorrei sapere se esiste una lista con i nomi di coloro che perirono all'interno della galleria.
grazie

Maurizio Puppo

cara Antonella, anche io sono figlio di una persona sopravvissuta a quella notte; mia madre, aveva - anche lei - sette anni e fu salvata da un ragazzo che mori' nella calca. E' passato molto tempo ma la memoria è ancora viva; grazie, a te e a tuti gli altri che hanno contribuito con le loro testimonianze

Franca Paganetto

Sono la mamma di Maurizio Puppo, sopravvissuta alla tragedia della Galleria Delle Grazie, avevo sette anni allora. Persi mia madre e una sorellina, che aveva cinque anni più di me.La mia ferita non si è mai rimarginata,grazie a tutti quelli che ricordano le vittime di quella terribile notte!

Attilia

Cara Antonella, ho conosciuto molto bene tuo padre e posso dirti che pur avendo sofferto molto è un uomo integerrimo, molto sensibile e onesto. So che ha allevato con tanto amore te e tua sorella Mirella ed ha sacrificato questi ultimi anni della sua vita solo per voi. Il senso del dovere ha prevalso sul raggiungimnto della sua felicità. Spero che un giorno non dobbiate pentirvene.

Annabenvenuti

Cara Antonella,anche io ho perso madre padre e un piccolo fratellino durante quella tragica giornata e non ho saputo più' niente dei mie genitori e da tanto cercò notizie su mia madre di cui conservò solo una foto e so il nome..Maria Caminati...se qualcuno Sto arrivando! Qualcosa dove abitava,notizie,qualunque notizia vi prego di contattarci...grazie Paolo De Girolamo

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