Il Parroco Don Carlo, della Parrocchia di San Donato chiede che venga pubblicato il suo avviso:
".... sulla ricorrenza della tragedia nella galleria delle Grazie che ricorre il prossimo 23 Ottobre 2008. Quest'anno abbiamo attualizzato questa memoria invitando a pregare per tutti i caduti sul lavoro le chiedo cortesemente di pubblicarlo. Grazie, il Parroco don Carlo Parodi."
Come ogni anno, il giorno GIOVEDI 23 OTTOBRE 2008 alle ORE 21, nella ricorrenza del 66° anniversario della tragedia della della Galleria delle Grazie (1942-2008), i Parroci del IV vicariato centro est celebreranno una santa Messa nella chiesa di San Donato a ricordo del tragico evento bellico che così duramente colpì gli abitanti dei quartieri di Sarzano, di Madre di Dio e di San Donato.
... Vi persero la vita più di trecento persone tra uomini, donne e bambini che sotto i bombardamenti stavano imboccando l'ingresso della galleria in Porta Soprana per rifugiarvisi.
Pensiamo che il ricordo di questa tragedia debba essere tramandato a tutte le generazioni a monito ed esecrazione di tutte le guerre.
Quest'anno vogliamo dare un'ulteriore connotazione di riflessione e preghiera a questa celebrazione. Dobbiamo trasformare il ricordo delle sofferenze subite dalla nostra gente in attenzione ai problemi di oggi e cercare di prenderne coscienza come cittadini e come cristiani.
In questa occasione vogliamo soffermarci sulle “morti bianche”, morti sul lavoro, nelle strade, nelle famiglie.Scrive il presidente della repubblica Giorgio Napolitano:”Quando si verificano assurde e atroci tragedie sul lavoro in angosciosa sequenza in perdono la vita dei lavoratori, si leva ancora più fortemente il grido:”basta!” Non può continuare così, non ci si può rassegnare come una inevitabile fatalità, dobbiamo tutti rimboccarci le maniche.”
In Italia ogni giorno si verificano 2500 incidenti sul lavoro, muoiono 3 persone e 27 rimangono permanentemente invalide.
Non lasciamo che il correre della vita ci renda superficiali così da diventare insensibili di fronte a queste morti che sono i caduti del nostro tempo e verso i quali dobbiamo massimo rispetto e attenzione perché si vigili sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è solo compito delle istituzioni o dei datori di lavoro, è una mentalità che deve essere acquisita da tutti.
Preghiamo per questo.
Postiamo ragazzi, dai!
Scritto da: Luca | 22/10/08 a 15:54
Mio papa' Gian franco ha vissuto all'eta' di 7anni questa tragedia. E' sopravvissuto grazie alla forza dell'amore di sua madre, mia nonna Rosa che lo ha tenuto sollevato in braccio per evitargli il soffocamento. Purtroppo lei, sua sorella e mia zia Giuliana di 12anni non ce l'hanno fatta. Pochissime altre persone si sono salvate. La domanda che rivolgo a me stessa e': perche' la galleria era chiusa? Come puo' essere successo? Domande a cui non ho risposta. Tragedie come queste segnano la vita di chi vi sopravvive e dei loro figli per sempre. La mia famiglia apprezza che il quartiere, la citta' ricordi con questa commemorazione. Mi auguro che anche le generazioni futuri non dimentichino, affinche' ricordino che la guerra porta atrocita' e morte.
Scritto da: Antonella Gozzi | 24/10/08 a 17:54
Ciao Antonella, da quanto ho potuto documentarmi, il disastro non si è verificato perché la galleria era chiusa, ma perché una gran moltitudine di persone si è accalcata all'ingresso del percorso che portava alla galleria (presso Porta Soprana), alcuni sono caduti determinando la caduta di altri, come in un tragico domino; la folla ha calpestato i caduti e insomma il panico ha fatto il resto. Un pensiero affettuoso per tutti coloro che morirono nella tragedia della Galleria delle Grazie. sarebbe bello che il Comune scoprisse una targa a ricordo di questi defunti all'interno della stazione della metro di Sarzano (oggi la galleria delle grazie è utilizzata dalla nostra metropolitana)
Scritto da: Eugenio | 30/10/08 a 14:53
Cara Antonella, mi faccio partecipe del tuo dolore di allora e di oggi nel ricordarlo e vorrei risolvere il tuo quesito del ."Come può essere successo?". Te lo spiego io che, purtroppo data la mia età, ho vissuto quella tragedia come, diciamo cronista attento di quei tempi. È accaduto poiché era invalsa l'abitudine nella gente di soffermarsi all'ingresso di questi sbocchi artificiali del lungo
serpente sotterraneo, finché non iniziava il bombardamento. Devi sapere anche che tutte queste aperture presentavano dei ripidissimo scaloni ovviamente per poter azzerare il notevole dislivello tra il piano della galleria e il piano stradale, quindi ecco la strage di quella notte, sfiorata però non so quante volte. Per questo motivo pattuglie di soldati dell'esercito tedesco venivano stanziati ad ogni allarme sulle aperture più pericolose, e molte volte ce la facevano a convincere la gente a scendere giù nel fondo, quella volta non riuscirono, anche con l'intimazione di raffiche d'arma da fuoco sparate in aria, proprio appena giunto il rumore dei bombardieri. Così andarono le cose, cara Antonella: nessuna porta era chiusa. Vai al mio blog e forse saprai di più anche come viveva la gente in piazza Sarzano, Via del Colle, Passo delle Murette, Via Madre di Dio, Via della Marina, con le tradizioni di allora (1935-1943 circa). Il blog è "millydeibagnicarlino.blogspot.com" e questo vale per tutti quelli che desiderano conoscere una parte delle nostre radici. Ti saluto caramente.
p.s. da quel che dice Eugenio vorrei aggiungere che andrò a verificare se hanno rimosso la lapide posta proprio in Porta Soprana in memoria del luttuoso fatto (non si sa mai visto che ci sono stati maghi che hanno fatto sparire la Casa di Paganini!).
Scritto da: Sandro | 09/11/08 a 12:06
grazie per le bellissme testimonianze, anche io ho dei familiari che rimasero vittime della tragica vicenda delle Grazie, ma vorrei sapere se esiste una lista con i nomi di coloro che perirono all'interno della galleria.
grazie
Scritto da: maria rosa lanzoni | 09/05/09 a 08:59
cara Antonella, anche io sono figlio di una persona sopravvissuta a quella notte; mia madre, aveva - anche lei - sette anni e fu salvata da un ragazzo che mori' nella calca. E' passato molto tempo ma la memoria è ancora viva; grazie, a te e a tuti gli altri che hanno contribuito con le loro testimonianze
Scritto da: Maurizio Puppo | 22/06/09 a 21:51
Sono la mamma di Maurizio Puppo, sopravvissuta alla tragedia della Galleria Delle Grazie, avevo sette anni allora. Persi mia madre e una sorellina, che aveva cinque anni più di me.La mia ferita non si è mai rimarginata,grazie a tutti quelli che ricordano le vittime di quella terribile notte!
Scritto da: Franca Paganetto | 26/07/09 a 15:57
Cara Antonella, ho conosciuto molto bene tuo padre e posso dirti che pur avendo sofferto molto è un uomo integerrimo, molto sensibile e onesto. So che ha allevato con tanto amore te e tua sorella Mirella ed ha sacrificato questi ultimi anni della sua vita solo per voi. Il senso del dovere ha prevalso sul raggiungimnto della sua felicità. Spero che un giorno non dobbiate pentirvene.
Scritto da: Attilia | 24/10/09 a 16:55
Cara Antonella,anche io ho perso madre padre e un piccolo fratellino durante quella tragica giornata e non ho saputo più' niente dei mie genitori e da tanto cercò notizie su mia madre di cui conservò solo una foto e so il nome..Maria Caminati...se qualcuno Sto arrivando! Qualcosa dove abitava,notizie,qualunque notizia vi prego di contattarci...grazie Paolo De Girolamo
Scritto da: Annabenvenuti | 09/11/13 a 16:07