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02/01/08

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celestina

Lavoro lì, tra i giardini Baltimora e Piazza Ortiz. Uffici pubblici, siamo in tanti ad andare avanti e indietro da Piazza Dante (da dove arrivano e partono quasi tutte le linee Amt, dopo la soppressione della linea 32 che scavalcava Caricamento e portava lavoratori e utenti dei pubblici uffici verso ponente). Ora i corso Saffi passano solo lineee bus che fanno capolinea a Cavour, quindi per raggiungere il centro e le stazioni FS si deve, necessariamente, passare per i portici dei "giardini di plastica". E c'è da avere schifo e paura. Il tunnel di plastica e il pasaggio coperto che porta ai pubblici uffici e poi in piazza Ortiz al comando Vigili e uffici del Comune è costantemente costellato da vomito, urina, e altri "lasciti" umani e non. In inverno si fa lo slalom tra una pozza di pipi e un lago di vomito. A volte anche di sangue. In estate si aggiunge la puzza che gli i "residui organici", con il caldo rilasciano. Poi ci sono i barboni, di varia specie e natura e con cani in dotazione che , oltre a puzzare, sporcare, dormire negli angoli, alla mattina necessitano di "una sigaretta" per svegliarsi e allora lo slalom diventa ..gigante per evitare di essere fermati e..anche..insolentiti.
Il tunnel e il resto del percorso viene lavato periodicamente, ma i "lasciti" sono giornalieri. In inverno, con il buio, poi, non c'è neppure da pensare di passare da soli. I lavoratori e , soprattutto , le lavoratrici..donne, si organizzano in gruppetti. Se no si aspetta con pazienza che passino vigili o ausiliari del traffico. Se non passa nessuno... bisogna farsi il giro di corso aurelio saffi con pioggia , vento e traffico. Ma è possibile? E' una cosa senza senso. fa schifo e vergogna. E' una cosa incivile. A 2 passi da Tursi, dalla Provincia e dalla regione.
Per motivi familiari, poi, mi reco spesso, dal lavoro in Vico di Campopisano. E lì, a 1 metro dai lavori di rifacimento e ristutturazione, la scalinata ( o meglio la "sterrata" che dai giardini porta giù , verso le mura della marina, sotto il ponte di carignano ed all'imbocco della scalinata/salita.. Santa....( 50 metri dal comando dei carabinieri) ogni mattina ( di sera non so..e chi è così folle da avventurarsi???) una distesa d siringhe e annessi e connessi. Della serie si sale e si scende come se la scalinata( sconnessa) fosse perennemente lastricata di ghiaccio. Occhi a terra ed attenzione: una caduta e rischi di spalmarti su siringhe
belle..fresche.
Non sono una vecchia "mugugnona" e credo che ognuno abbia il diritto di fare ciò che vuole. Ma non di mettere a repentaglio la sicurezza, la salute e "lo stomaco" altrui.
E' vergognoso, scandaloso.
Io pago tutto, lavoro dipendente e trattenute alla fonte. Addizionali comunali e regionali. Ed è giusto, ma che mi garantiscano di raggiungere il posto di lavoro nella tranquillità e in ..civiltà.
E di raggiungere Sarzano senza fare lo slalom tra tossici, barboni, senzatetto, sirghe e schifezze assortite.
Non mi piace il qualunquismo, ma mi chiedo come mai tutta sta pocheria non sta sotto gli uffici della Vincenzi, di Repetto e di Burlando. Si deve risanare, pulire ed impedire il "campeggo libero". Lo spaccio e il consumo "in loco". Noi siamo lavoratori che pagano le tasse, ma anche civili cittadini così come lo sono gli utenti dei nostri uffici. Venite a farvi un giro....i ridenti giardini ed annessi passaggi pedonali vi attendono e constaterete con i vostri occhi il degrado e l'inciviltà nei quali "navighiamo" ..tutti i giorni.
Grazie al blog per la cortese ospitalità e per lo ..sfogo!
celeste.

Emanuela

Celestina, credo che siano in molti a pensarla come te. Non consola eh? Da parte mia ci metto tutto l'impegno possibile per migliorare i Quartieri, i miei blog sono nati per questo. Ma il mio grande desiderio è che le persone non si fermimo alla fase della critica che troppo spesso si trasforma in rassegnazione, ma inizino ad agire. Ciascuno di noi tutti i giorni ha mille occasioni per "fare la propria parte", a casa, nel posto di lavoro, per strada...e sono certa che le cose possono migliorare se tutti facciamo del nostro meglio nel campo che ci compete. Magari anche con il sorriso.
;)
Non ho detto niente di nuovo...ma lo credo fermamente. A presto!

celestina

Cara Emanuela...spiegami per favore in cosa consiste il "fare la propria parte". per ciò che mi riguarda, credo fermamente di essere una cittadina rispettosa del prossimo e del territorio.
Noi che lavoriamo in questo "quartiere" siamo "assimilabili" agli stessi abitanti, se non altro per il numero di ore che passiamo qui. E, con la nostra presenza contribuiamo all'indotto economico e commerciale dello stesso, se non altro per il fatto che, negli esercizi di sarzano mangiamo, prendiamo caffè e quant'altro...e spesso, per comodità, facciamo anche la spesa.
E, comunque,anche la nostra costante presenza di persone che vanno "avanti e indietro" per i giardini di plastica, costituiamo un deterrente al totale imbarbarimento..della zona. Cosa potremmo/dovremmo, a tuo giudizio, fare di più? Portaci da casa scopa e paletta e fare i "turni" per pulire dove ..passiamo?
Convincere chi si buca a portarsi a casa la siringa usata? Ospitare un barbone nella camera degli ospiti? Se tu, che giustamente, richiami al "fare la propria parte" ..sai indicarmi in che potrebbe consistere la "nostra parte" in questa specifica situazione, te ne sarei grata. Inoltre ti assicuro che il trovarsi davanti, a sera, nei giardini, individui pittbull/muniti/verbalmente aggressivi/fatti o ubriachi che ti fermano, vogliono spiccioli/sigarette/..( o magari, meglio una decina di euro.., meglio ancora l'intero portafoglio)ed ...approcciarli "con un sorriso" è davvero difficile. Forse tu sei più coraggiosa e più serena di quanto sia io. Me ne compiaccio per te. Io , invece, ho timore per me stessa e per la mia incolumità. Evidentemente sono una donna molto pavida, oltre che brontolona e rassegnata. Per la cronaca ho subito, tra l'altro, un'aggressione con minacce ( da parte di soggetti soggiornanti nei giardini baltimora)in piena regola alle 5 del pomeriggio seduta al bar di Tonitto mentre, alla fine di una "sudata" giornata di lavoro, mi prendevo una tazza di thè con una collega. Collega che, per sdrammatizzare e prenderla "Con un sorriso" è stata pesantemente minacciata ed accompagnata dalla sottoscritta ad una fermata del bus lontana e controllata che non avesse ..al seguito..i soggetti sopra definiti. qualcuno del bar Tonitto mi ha anche "rassegnatamente detto, ( dopo) di aver chiamato più volte il 113 , ma che la polizia non ha possibilità di intervento e che anche loro avevano subito la situazione nella speranza che ...con l'inverno..i soggetti cambiassero ..piazzola di campeggio.
Scusami, ma dissento con la tua risposta buonista e..un pò generica e qualunquista. In democrazia le regole vanno rispettate. da tutti. Nessuno vieta a nessuno di scegliere il proprio stile di vita. Non ho nessun pregiudizio su chi si buca ( scelte sue) , su chi dorme dove capita ( idem), chi vuol vivere libero e ramingo.
Ma non mi sembra utopistico pretendere ...almeno, se non il rispetto dei luoghi, almeno la sicurezza delle persone. E l'eccessiva tolleranza, permettimi, diventa lassismo e dal lassismo....si passa velocemente all'anarchia. Non è intolleranza. Solo senso dell'opportunità, delle proprie ed altrui libertà che devono poter coesistere ...liberamente.
Su questo, credo..converrai....
saluti
celeste

Emanuela

Celestina, o mi sono spiegata male o tu hai male interpretato quello che ho scritto. Scegli tu tra queste 2 possibilità... Quello che tu dici sull'importanza delle sicurezza uscendo di strada è evidente...chi può non essere d'accordo? Io abito nel centro storico e la percezione di non poter stare tranquilli la conosco. Quello che ho detto va oltre alla prima reazione di sdegno e intolleranza che sicuramente proverei anch'io vedendo quello che vedi tu tutte le mattine andando al lavoro. Certe cose non le possiamo cambiare noi, certe altre sì. Nessuno chiede di..."...Portaci da casa scopa e paletta e fare i "turni" per pulire dove passiamo? Convincere chi si buca a portarsi a casa la siringa usata? Ospitare un barbone nella camera degli ospiti?..." mi sembra una provocazione. Farò un esempio concreto: supponiamo che tu lavori a contatto con il pubblico e supponiamo che qualcuno viene da te per cercare di risolvere un problema, quando dicevo..."fare la propria parte.." intendevo rendersi disponibile all'altro, fare il proprio lavoro al meglio, a casa e fuori. Sono sicura che capisci esattamente quello a cui mi riferisco. (Quante volte capita di parlare con persone scortesi e maleducate che non hanno voglia di fare il loro dovere...!) Non mi riferisco a te, la mia è solo una risposta a quel senso di rassegnazione che sicuramente non porta da nessuna parte.

celestina

Cara Emanuela,
ho capito benissimo. Anche la " reiterata" lezioncina a non essere come quelli a cui, uno Famoso, ebbe a dire " chi è senza peccato scagli la prima pietra". Nessuno di noi si può , autonomamente assolvere. Poichè nessuno è perfetto. E la perfezione non è di questo mondo. Ma credo di essere grande abbastanza da potermi guardare allo specchio e d essere consapevole di appartenere al novero di quei pochi ( visibili) o molti ( invisibili) che, prima di additare al prossimo le proprie responsabilità e doveri, cerca ( e premetto cerca) di essere , in primis,persona tollerante e, lasciami usare un termine desueto, .."gentile"... con il prossimo. Gentile e tollerante. Aperta all'accettazione delle diversità come grande risorsa dei complessi ed articolati, umani rapporti. Di più , se possibile, sul lavoro. Porchè ho la perfetta consapevolezza di essere "retribuita" dall'intera collettività. Non diversamente, sai, da chi ci governa. Solo in misura inferiore poichè proporzionale alle responsabilità assegnate. E tralascio ogni commento su coloro che, dai noi demandati al buon governo di questo paese, in tutte i livelli e ad ogni carica, si comportano come si ha modo di sapere.Non tutti, per fortuna.
Siamo reduci, nei giorni passati , ancora una volta, ad assistere allo sfascio politico del nostro paese. E non solo politico...purtroppo.
Ma torniamo a noi. Tra chi lavora , tanto più nel pubblico, ci sono tanti , tantissimi che come me pensano ed operano.
Purtroppo gli scortesi e i maleducati risultano più visibili e lasciano un imprinting ben più durevole nella memoria di chi ne è vittima.
Per mio conto, stanne certa, se potessi farlo, sarei con loro severa e decisa nel prendere provvedimenti atti a far sì che, almeno, non siano a contatto con la "gente". E ti garantisco che così la pensa anche chi ha titolo e ruolo di dirigenza. All'interno, ci lavoriamo da tempo e , se mi permetti, nel mio ambito con buoni risultati.
Costa fatica e abbisogna di infinita pazienza e grande tolleranza. Ma analogamente a ciò che accade nell'educazione dei figli, ci vuole pazienza, ascolto, disponibilità , allegria ed ottimismo. Ma anche regole precise e confini chiari e ben tracciati. Onestà intellettuale e chiarezza di valori. E, credimi, le "lezioncine sapute" sono di poca efficacia. In tutti gli ambiti.Per chi come me opera per lavoro e per scelta professionale nel pubblico. Ma anche per chi si pone, come te, volontariamente al servizio di una "collettività di quartiere". E sappi che , nel quartiere, la nostra famiglia ha affetti che lì vivono, di tutte le età e condizioni: dai più giovani che hanno scelto di viverci in autonomia, ai più anziani che, proprio lì sono nati da generazioni antiche, e che sono la memoria storica di Sarzano. Che ne conoscono pregi, bellezze e brutture passate e , putroppo, presenti.
Ma che hanno il diritto, tutti, di poter vivere ed abitare in sicurezza. Proprio perchè giovani e anziani. E quindi più esposti per condizione. Se le proteste sono "vibrate" , come la mia è perchè vengono dal cuore e dalla protezione di noi stessi , in primis e del nostro stretto mondo degli affetti. A mio giudizio, e resta un parere personale, varrebbe più la pena di raccogliele senza scadere nei richiami ...a guardare la propria "trave nell'occhio" o il livello dei propri profili personali e professionali.
Scusami, mia cara, ma c'è già troppa gente che a nome di quelli "Famoso" in incipit, quello in "auge" da più di 2000 anni, al levarsi di ogni minima (e lecita, se mi consenti e vedo che concordi) voce di protesta, tuona ed invita a dare il buon esempio ricordandoci che siamo tutti..peccatori.
E' la sindrome del pulpito. O più laicamente, la sindrome del capopolo.
Spero che tu, mia cara, non ne sia affetta. E' un affettuoso augurio per la tua attività. Sensato e scevro da bassa polemica. E qui mi fermo ora e per sempre. Poichè la mia libertà finisce dove comincia la tua. Auguri!

sadik

Cara Celeste, senza assolutamente pretendere di essere "il famoso" di turno ho letto attentamente il tuo sfogo e penso che non si possa non essere solidali con quanto scrivi. Mi chiedo però che cosa ti aspettassi da Emanuela, vittima come te (come noi) della stessa società che la cronaca quotidiana ci illustra agli stessi, minimi livelli ben al di là dei miserandi confini dei giardini di plastica. Considera piuttosto il silenzio di chi avrebbe potuto portarci argomenti più concreti e confortanti... sono convinto infatti che fior di politici curiosino fra i blog per "misurare la pressione" dell' elettorato, eppure...
Ritengo proprio per questo che il tuo sfogarti sia molto meno inutile di quanto ti possa sembrare
e ti invito a continuare a farlo ma senza prendertela con chi già si batte sulla tua stessa trincea e con le tue (le nostre) stesse, spuntatissime armi.

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